MALINGRO
Nome usato anticamente per indicare il feudatario conte Malingri di Bagnolo, è un vino prodotto con uve dolcetto in purezza, dal colore rosso rubino intenso, al palato evidenzia sentori di frutti rossi e fiori appassiti. La robusta tannicità, eredità delle caratteristiche del terreno e di una coltivazione tradizionale delle uve lo rendono particolarmente adatto ad accompagnare i piatti tipici locali.
ARBI
Parola che in piemontese indica il contenitore in legno di castagno con cui si trasportavano le uve,l’ Arbi è un merlot vinificato in purezza.
Il colore è rosso rubino con riflessi violacei e al palato si evidenzia una equilibrata speziatura che non copre i sentori naturali di frutta e fiori.
Crescendo all’altitudine di 500 metri l’uva, durante il periodo della maturazione, subisce forti escursioni termiche tra il giorno e la notte arricchendo così il corredo polifenolico del vino e donando all’Arbi un bouquet ricco e sofisticato.
SET
Dal piemontese 7, è un assemblaggio di sette vitigni molti dei quali rari e autoctoni che crescono in un vigneto di oltre settant’anni perfettamente esposto e ventilato a circa 400 m di altitudine. Il Set, dal colore rosso violaceo e` un vino semplice, dalla facile beva che si distingue con dei complessi sentori di piccoli frutti rossi.
IL VIGNETO
A 500 metri sul livello del mare sui versanti soleggiati della tenuta del Castello di Bagnolo si producono vini rossi molto speciali, forte espressione di un territorio e di una storia lunga secoli. La coltivazione della vite è radicata fin dal periodo cortense, epoca in cui il complesso feudale del castello di Bagnolo aveva un ruolo centrale negli scambi commerciali tra il ducato di Savoia, la Francia ed il marchesato del Monferrato (poi di Saluzzo). Oggi il vigneto condotto con il supporto tecnico del famoso enologo Gianfranco Cordero e curato con competenza e amore in ogni stagione dell’anno, produce vini di tradizione, assolutamente originali e caratteristici del territorio.
LA CANTINA
Il piccolo laboratorio di vinificazione detto “tinaggio” e` stato realizzato nelle dipendenze rurali del Palazzo Malingri e ospita le cisterne termoregolate in acciaio e la necessaria attrezzatura per lavorare i vini fino dalla fermentazione all’imbottigliatura ed all’affinamento in botte.
Dal Tinaggio il vino passa all’antica cantina semi-interrata che si estende per circa cinquanta metri di lunghezza sotto tutto la manica principale del Palazzo. La dimensione dei tini e delle botti ancora presenti e l’ampiezza della cantina stessa fanno percepire quale sia stata l’importanza e la dimensione che in passato la produzione viti-vinicola rivestiva nell’economia del feudo di Bagnolo. Le “carrà”, botti dalla tipica forma allungata dotate di maniglie, che anticamente servivano per trasportare il vino per la vendita, testimoniano che in passato il vino veniva esportato dal feudo e raggiungeva la capitale sabauda.